Prime donne

Queste pagine mi aiutino a ricordare che soltanto esigendo tutto è possibile sperare di raggiungere la meta, altrimenti per noi la vita non vale la pena di essere vissuta.

 

Ella Maillart 

 

Lo so, il titolo potrebbe essere forviante.

No, non vi parlerò di donne che amano essere sotto i riflettori o in prima fila, né della festa che oggi dovrebbe celebrarle tutte o snocciolare argomentazioni sul fatto che non abbiamo bisogno di una data particolare sul calendario per sentirci apprezzate o in diritto di uscire con le amiche lasciando mariti e fidanzati sul divano.

Ma voglio approfittare di questo giorno per raccontarvi brevemente la storia di alcune donne speciali.

Alcune donne che, come me e, probabilmente, anche come te, a prescindere che tu sia uomo o donna, hanno fatto del viaggio la passione di una vita, e lo hanno fatto lottando contro le convinzioni di una società che aveva aspettative diverse.

Queste donne sono nate per viaggiare e sono andate avanti, a prescindere da tutto, a prescindere da quello che sarebbe stato più opportuno per loro; hanno vissuto con coraggio, realizzando almeno una parte dei loro sogni, e contribuito, anche solo indirettamente, ad illuminarci il sentiero, ispirando le generazioni a seguire.

Ida Pfeiffer

(1797-1858)

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Ida fu in assoluto la prima donna a viaggiare da sola. Dopo il suo primo viaggio in Egitto con i genitori all’età di 5 anni, Ida sentì crescere in lei la voglia sfrenata di scoprire il mondo, ma decise di mettere da parte il suo sogno per anni, fino a quando non rimase vedova e i suoi due figli non furono grandi ed indipendenti.

Dopo aver redatto il proprio testamento, diede inizio alla sua prima grande avventura: navigò il Danubio fino al Mar Nero, per poi visitare Gerusalemme, Istanbul, Il Cairo e rientrare in Austria attraversando l’Italia. Utilizzò i soldi guadagnati con i libro che scrisse dopo il suo primo viaggio per ripartire alla volta dell’Islanda, dove si fermò per sei mesi e che scoprì a bordo di un carretto trainato da pony.

Ida continuò a finanziarsi scrivendo dei suoi viaggi e vendendo il materiale raccolto in paesi lontani a musei ed istituzioni accademiche. Nel 1846 si imbacò su un vascello danese per iniziare il giro del mondo, che toccò il Sud America, l’Africa, l’Asia e l’Australia, indossando spesso abiti maschili per sentirsi più al sicuro e approfittando di passaggi occasionali per continuare a spingersi sempre oltre.

Jeanne Baré

(1740 – 1807)

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Fu la prima donna a circumnavigare il mondo a bordo della prima spedizione francese ad avere questo scopo, guidata da Louis Antoine de Bougainville. L’altro obiettivo della spedizione era quello di raccogliere materiale botanico da introdurre in Francia e nelle varie colonie francesi: Jeanne partecipò alla missione come giovane assistente di Philibert de Commerson, un naturalista con il quale probabilmente era legata sentimentalmente, vestendo abiti da uomo.

Per diverso tempo Jeanne riuscì a nascondere la sua femminilità al resto della ciurma, fino quando, scoperta la sua vera identità, lei e Philibert furono costretti ad abbandonare la nave a Mauritius, dove quest’ultimo morì a causa di problemi di saluti pregressi. Jeanne decise di fermarsi sull’isola dove continuò il lavoro di Philibert ed a lei si riconduce, infatti, la scoperta di diverse piante, tra cui la buganvillea, a cui fu dato però il nome del capitano della spedizione.

Col il ritorno in Francia, in compagnia del suo novello sposo – un ufficiale francese conosciuto a Mauritius – Jeanne divenne la prima donna ad aver circumnavigato il mondo.

Annie Londonderry

(1870–1947)

Annie, all’anagrafe Annie Cohen Kopchovsky, fu la prima donna a girare il mondo in bicicletta. Nata a Riga, ma cresciuta negli USA, iniziò la sua avventura raccogliendo la sfida di due signori benestanti di Boston, i quali sostenevano che nessuna donna sarebbe stata in grado di replicare l’impresa di Thomas Stevens, ovvero il giro del mondo in sella ad una bici.

Annie imparò ad andare in bici proprio in vista della partenza e, portandosi dietro giusto un cambio di biancheria ed una pistola, pedalò fino in Cina, passando per Parigi, Il Cairo, Gerusalemme, Colombo e Singapore, sponsorizzata da un’azienda produttrice di acqua imbottigliata, la Londonderry Lithiá Spring Water.

Amelia Earhart

(1897 – 1937)

Amelia era un’infermiera ventitreenne quando volò la prima volta a bordo di un biplano per un giro turistico di 10 minuti sopra Los Angeles, 10 minuti che le bastarono per decidere che avrebbe imparato a pilotare un aereo. Un anno dopo stabilì il suo primo record salendo a quota 14.000 piedi col suo biplano e nel 1928 fu la prima donna ad attraversare l’Atlantico, a bordo di un aereo di linea in compagnia di un pilota e un co-polita.

Ma per Lady Lindy sarà solo il primo volo da record. Nel 1932, infatti, volerà da sola da Terranova a Londonderry in solitaria, impiegandoci circa 15 ore;  attraverserà dopo gli Stati Uniti dalla California al New Jersey senza effettuare scali, ed infine porterà a termine per la prima volta una missione mai realizzata prima: attraversare il Pacifico da Oakland a Honolulu.

Amelia scomparve, probabilmente nelle acque del Pacifico, nel 1937, mentre stava provando a portare a termine l’ennesimo record: il giro del mondo in aereo seguendo una rotta di 47.000 chilometri.

Nellie Bly

(1864 – 1922)

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Nellie iniziò la sua carriera presso il Pittsburgh Dispatch scrivendo soprattutto sulle condizioni di vita delle donne lavoratrici, ma quando la redazione iniziò a chiederle di spostare l’attenzione su moda e giardinaggio – argomenti che più si addicevano ad una giornalista donna – decise di trasferirsi in Messico e lavorare come corrispondente estero.

Nellie è una delle prime donne che può reclamare l’appellativo di globetrotter della storia, fu infatti la prima a viaggiare intorno al mondo, senza essere accompagnata costantemente da un uomo, e a compiere il giro dell’intero globo in 72 giorni, 6 ore e 11 minuti, ripercorrendo i racconti del libro di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni. Fu proprio lei a proporre il progetto al proprio editore ed ebbe solo due giorni per prepararsi alla missione: si salpò quindi da New York con un solo vestito, un cappotto pesante, qualche cambio di biancheria e una valigetta con gli oggetti più essenziali, come la vedete nella foto.

Ella Maillart

(1903 – 1997)

Ella Maillart

Personaggio indubbiamente poliedrico, Ella non stabilì nessun record particolare, ma fu comunque la prima in tante discipline. Svizzera di nascita, a soli 16 anni fondò il primo circolo di hockey femminile; a 20 attraversò il Mediterraneo dalla Francia alla Corsa con una barca a vela in compagnia della sua migliore amica d’infanzia, ma è il viaggio che nel 1939 la porterà, insieme all’amica Christina e a bordo di una vecchia Ford, dalla Svizzera, attraverso l’Italia, la Jugoslavia, la Bulgaria, la Turchia, l’Iran, fino in Afghanistan che ai miei occhi la rendono un mito.

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Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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6 thoughts on “Prime donne

  1. Ciao Francesca, mi piace molto, moltissimo questo post… secondo me bisognerebbe parlare di più di donne come queste ( e quelle che fanno le insegnanti, i medici ecc ecc) e proporrle come modello, invece delle solite …modelle :).


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