Ricordate una delle scene iniziali di Shall We Dance in cui Richard Gere, a bordo di un treno, guardava Jennifer Lopez affacciata alla finestra del secondo piano di uno stabile?
Questa immagine mi si è accesa nella mente ogni volta che guardavo la L muoversi tra i grattacieli del Loop, pur non sapendo che quel film fosse stato girato proprio qui a Chicago.
Dopo essermi spostata esclusivamente a piedi, spesso muovendomi sotto ai binari sospesi della rete ferroviaria, finalmente sono salita a bordo.
Ed è stato un bellissimo giro di giostra.
Io che ho passato gli ultimi 9 anni a rincorrere treni tutte le mattine, ero eccitata come se fosse la prima volta.
Sarà che avevo aspettato 5 giorni prima di fare quella tratta, perché volevo che Mister fosse finalmente libero e condividesse l’esperienza con me, ma guardare tutto da 10 metri d’altezza, passare davanti alle scrivanie di chi lavora in quei grattacieli mentre si è seduti, la città sotto che si muove più lentamente e lentamente riduce le proprie altezze, scoprire dal retro dei condomini più vecchi che si passa da un piano all’altro dall’esterno attraverso una massiccia scala di legno lungo la quale i barbecue sputano ad ogni angolo, è stato il momento più entusiasmante che Chicago mi abbia regalato.
L’idea era quella di salire verso nord per arrivare a Lincoln Park, utilizzando la Linea Marrone.
Abbiamo deciso di prendere la L nella stazione più vicina a noi, la Quincy, e non potevamo fare scelta migliore: questa stazione, infatti, è una delle più antiche lungo il percorso della L e conserva ancora la struttura originale, risalente al 1897.
Per accedere alla banchina si deve salire al secondo piano della struttura, attraverso una ripida scala e, gradino dopo gradino, il vento, i rumori della strada e le vibrazioni provocate dai treni in transito mi hanno stordito un po’, ma quando si arriva su in alto è semplice meraviglia: le insegne in stile liberty, l’ufficio del capo stazione completamente in legno in un adrone illuminato fiocamente, i vecchi post pubblicitari di spettacoli teatrali ed hotel, danno già inizio ad un viaggio, ma stavolta indietro nel tempo.
Siamo scesi a Logan Square e percorso la N Milwaukee Ave verso est per poi imboccare la W Fullerton Ave fino a Lincoln Park.
E qui Chicago cambia di nuovo faccia.
Non ci sono grattacieli, ma solo belle case di mattoni abbellite da piante e fiori e placide signore sui patii intente ad annaffiarli, tranquilli viali alberati, chiesette in pietra all’angolo della strada, le tende alle finestre lasciate di lato che ti permettono di curiosare all’interno, graziosi condomini di qualche piano col giardinetto super curato.
Una volta giunti al Lincoln Park, abbiamo affittato una bici e percorso il Lakefront Trail, fermandoci per un po’ al Navy Pier, per poi continuare fino all’Adler Planetarium.
Ed è qui che probabilmente Chicago da il meglio di se e gioca tutte le sue carte da città perfetta per chi non vuole farsi mancare nulla nella vita: vari trail si snodano prima lungo il parco, passando davanti a laghetti, musei, zoo, yacht club, darsene, teatri, ampissime spiagge di sabbia dorata, campi da calcio e da golf, ristoranti e centri per sport acquatici.
Mentre si pedala si condivide l’ampio percorso con gente che fa jogging, che passeggia, che sfreccia su bici professionali o si muove placidamente su un tandem con tanto di bebè posizionato nel cestello; si guarda sempre da più lontano il traffico intasare le strade senza incrociarlo mai.
Partite di volleyball, picnic, lettori assorti, qualcuno alla prese con la tintarella, fino a quando non si apre la vista sullo skyline e non si hanno occhi per altro.
E’ il posto in cui è stata girata una delle scene più emozionanti della serie TV Shameless, si perché questa serie mi è tornata alla mente molto spesso durante questa settimana: Frank Gallagher rivendica al mondo la sua resurrezione mentre si scola una bottiglia di whisky, dopo un lungo periodo si astinenza dall’alcol, in uno scenario surreale in cui il lago Michigan appare come un’enorme lastra di ghiaccio e lo skyline di Chicago sullo sfondo è avvolto da una leggera nebbia.
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Camminare per le strade di Chicago mi ha esaltato e fatto sentire vulnerabile allo stesso tempo.
Mi ha fatto assaporare il lato dolce della vita tra i palazzi con le tipiche scale antincendio da capogiro, i grandi spazi verdi e le lunghe spiagge che ti fanno dimenticare dell’assenza del mare, i locali dove risuona ancora l’eco delle note dei grandi nomi del blues e le luci dei teatri che illuminano un intero quartiere; e mi ha colpito come un pugno allo stomaco dinanzi al degrado di alcuni posti.
Chicago ha risvegliato nella mia mente i miti della storia, del cinema e della musica, passando da Al Capone ai più moderni gangster di quartiere, Sweet Home Chicago e i Blues Brother, Frank Sinatra, i musical, Patti Smith, Barack Obama e i Transformers.
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Chicago mi ha colto del tutto impreparata: ero impaziente di incontrarla per motivi prettamente estetici, perché sapevo che sarebbe stata bellissima, ma è riuscita a stregarmi completamente e ad appassionarmi con la sua personalità complessa e complicata, comune a un po’ tutte le grandi città, ma che qui appare a volte inverosimile e poi ti esplode davanti appena ti distrai.
Mi ero persa un po’ di tuoi post e sto recuperando..
Quella scenda di Shall We Dance? L’adoro anche io <3 e Chicago mi manca…spero di recuperare presto!
D'altronde dovrò andare a trovare mia cugina,no?
Hai una cugina che vive a Chicago?! Approfittane subito: sono sicura che questa città si troverà in competizione nel cuore con NY! 😉
Sai che non lo sapevo che quel film fosse stato girato a Chicago?!? Comunque, mi stai facendo veramente venire la voglia di visitare questa città, che stranamente non ho mai preso più di tanto in considerazione. E poi, io in queste Metropoli adoro metro e treni. È bellissimo quello sguardo distaccato sulla realtà: ammirare le immagini di vita quotidiana che ti sfrecciano davanti agli occhi con il rumore del treno in sottofondo è una cosa che amo!<3
Nemmeno io: l’ho scoperto quando ho iniziato a scrivere questo post e quella scena mi tornava in mente.. non ricordavo nemmeno che film fosse!
Anch’io adoro metro e treni, anche se con quest’ultimi ho avuto con rapporto conflittuale fino a quando ho lavorato a Roma.
A Chicago ci sono capitata un po’ per caso e ora non vedo l’ora di tornarci!
Ti capisco bene…anche a Napoli usare i mezzi pubblici non è cosa semplice (anzi, è proprio una tragedia!). Peró, quando sono in vacanza non mi dispiacciono affatto!