Sempre in continua evoluzione, Londra è una delle città più vibranti ed eccitanti al mondo.
Offre una quantità talmente vasta di cose da vedere e da fare che è impossibile non trovare una scusa perfetta per continuare a tornarci. Ma, a volte, proprio questa infinita possibilità di scelta, unita alle enormi dimensioni della Capitale inglese, possono rendere la visita alla città estenuante.
Un modo pratico, comodo ed economico di visitare Londra, perfetto per continuare a scoprirla anche durante una giornata di pioggia o quando si inizia ad accusare la stanchezza, è quello di salire al piano superiore di un semplice double-decker e godersi la città.
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Ma quali sono le linee da prendere per scoprire Londra a bordo di un bus?
In effetti ci sono diversi bus che toccano le maggiori attrazioni sparse in varie zone, ma per il momento ti porto a bordo del bus che durante un paio di recenti soggiorni in città mi ha trasportato a casa ogni sera: la route 15 che da Trafalgar Square va a Blackwall Station e viceversa. Infatti, in entrambe le occasioni, per motivi diversi, ho pernottato a Whitechapel e tornare a «casa» dal centro in bus è stato ogni sera lo spettacolo finale della giornata.
[Photo by Chelsea London Phillips on Unsplash]
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Questa rotta tocca così tanti punti di interesse turistico che dal 2005 è stata ideata una versione breve (15H – Heritage) che opera su vecchi AEC Routemaster, ossia i double-decker originali degli anni ’60. Il punto di partenza dal centro è sempre lo stesso, ma il capolinea del 15H – Heritage è Tower Hill.
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Aspettiamo il 15 alla fermata F di fronte la stazione di Charing Cross, a due passi da Trafalgar Square.
Eccolo che arriva. Saliamo al piano superiore e scopriamo di essere fortunati: i posti davanti sono liberi.
Mettiti comodo perché il tragitto del 15 è un crescendo di bellezza architettonica, una passeggiata attraverso la storia, una sfilata della Londra più iconica.
Il bus 15 percorre inizialmente tutto The Strand, il grande viale che dalla notte dei tempi collega la City Of Westminster con la City of London o, se vogliamo tornare indietro di qualche secolo, Lundenwic, la Londra anglosassone, a quel che restava di Londinium, la Londra romana.
[Photo by Mateusz Delegacz on Unsplash]
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Nel XVII secolo la borghesia londinese inizia a spostarsi progressivamente dallo Square Mile verso il West End: gli eleganti palazzi e le maestose mansion house dell’aristocrazia, dei quali Somerset House – visibile in lontananza dal bus all’altezza del Waterloo Bridge – resta l’unica testimone, vengono demoliti. The Strand, però, si popola al contempo di coffee bar, ristoranti e teatri come l’Adelphi, il Vaudeville e il Savoy che puoi scorgere prima a sinistra e poi a destra.
Molto più recente, invece, è il palazzo da cui la BBC World Service inizia a trasmettere durante la Seconda Guerra Mondiale a seguito dei bombardamenti che colpirono la sede di Oxford Circus: la Bush House, in onore del principale finanziatore del progetto Irvine T. Bush, domina l’incrocio con la Kingsway e nel 1929 – a lavori ancora non ultimati – divenne famoso per essere l’edificio più costoso al mondo. Oggi fa parte dello Strand Campus del King’s College London.
Qualche centinaio di metri dopo, più precisamente al 216 Strand, nel 1706 Thomas Twining rileva la Tom’s Coffee House ed inizia a specializzarsi nella vendita del tè. Dopo 300 anni, quello stesso civico ci racconta la storia di un successo, ma soprattutto di una rivoluzione culturale, iniziata nel momento in cui Twining decide che la sua sarebbe stata una coffeehouse a servire principalmente tè e, sopratutto, la prima a permettere alle donne di entrare e fermarsi a consumare, rafforzando in tal modo la concezione che, a differenza del caffè, il tè fosse una bevanda per persone aristocratiche e raffinate. Tra queste mura nasce anche il famoso Earl Grey, dopo che il Charles Grey, il Primo Ministro dell’epoca, chiese a Twining di riprodurre una miscela molto particolare al profumo di bergamotto ricevuta in dono dalla Cina.
Ed è proprio davanti la piccola tea-room dall’insegna gialla che il bus 15 saluta la magnifica Royal Courts of Justice, più simile ad un immensa cattedrale gotica che ad un palazzo di giustizia. Ogni volta che passo davanti ad essa, non riesco a non pensare a Bridget Jones e alle varie scene girate qui davanti.
Subito dopo ha inizio Fleet Street, porta d’ingresso della City.
Nel Medioevo era letteralmente la porta della città. Prima una catena, poi una casetta in legno al centro della strada, fino alla costruzione del Temple Bar – una struttura composta da tre archi in pietra e decorata da statue ed incisioni floreali – segnava il confine non solo tra commercio e potere politico, ma rimarcava la sottile differenza tra “Freedom” of the City of London da “Liberty” of the City of Westminster. Dopo varie vicissitudini, smantellamenti e ricostruzioni, oggi Temple Bar rappresenta uno degli ingressi della vicina Paternoster Square.
Lungo Fleet Street, the street of ink – la strada dell’inchiostro – se fai attenzione, si scorgono ancora alcune delle tantissime redazioni dei giornali britannici che l’hanno popolata dal 1500 fino agli anni 80 del secolo scorso.
Ma il suo nome probabilmente ti ricorda anche la storia di loschi personaggi, come Sweeney Todd, il diabolico barbiere che sgozzava i suoi clienti, e Mrs. Lovett, la sua compagna, che preparava deliziosi meat pie famosi in tutta la City. Almeno secondo la leggenda. Se dai un’occhiata alle insegne, ti accorgerai che i nomi di diverse attività, in particolar modo dei barbieri ovviamente, si ispirano a questa storia.
Anche se le vecchie sedi dei giornali oggi sono state trasformate in studi di avvocati, Fleet Street continua ad essere carica di fascino.
Guardati attorno: stiamo entrando proprio nella City degli affari, delle banche e dei Lloyd’s, dei marciapiedi brulicanti di corporate suite, dei piccoli pub presi d’assalto dopo l’ufficio, dei grandi palazzi art-deco e di quelli stretti stretti di mattoncini rossi e le grandi scritte sulla facciata.
Insomma, Fleet Street è la versione più nostalgica di una City, invece, sempre più proiettata verso le altezze da capogiro.
All’orizzonte si inizia ad intravedere finalmente la cupola di St. Paul’s Cathedral che si fa sempre più vicina e grande.
Nella sua corsa verso altri due simboli della Capitale inglese, la Torre di Londra e il Tower Bridge, il bus 15 si lascia alle spalle, qualche vicolo più in la, The Monument, la colonna di 61 metri eretta in memoria del Grande Incendio del 1666, e, successivamente, una delle più belle gemme nascoste dell’East End, St. Dunstan-in-the-East, i resti di una chiesa gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi piccolo giardino tra i grattacieli della City.
Facci un salto prima di tornare verso il centro. Fidati, ti piacerà.
Se sei a bordo del 15H è proprio qui, a due passi al Tower Bridge, che finisce il tuo giro.
Almeno quello in bus. Se ti è tornata la voglia di camminare, da qui infatti puoi iniziare una delle passeggiate più belle che si possano fare a Londra: ti basta attraversare il Tower Bridge, scendere le scale verso One More London e seguire semplicemente il Tamigi lungo South Bank.
Guarderai la stessa Londra che hai visto scorrere dal finestrino del bus, ma da una prospettiva diversa, passando dai grattacieli più iconici della City alla Hay’s Galleria, dallo Shakespeare’s Globe alla cupola di St. Paul che sbuca oltre il Millennium Bridge, fino a raggiungere il London Eye.
Se, invece, sei su un 15 standard e hai voglia di scoprire il lato etnico ed alternativo dell’East End, puoi rimanere a bordo ancora qualche minuto insieme a me: prima che il bus svolti verso Minories, si hanno giusto una paio di secondi per scorgere il Tower Bridge.
Due secondi che ogni volta mi lasciano senza fiato.
Siamo sempre più vicini all’East End. Vedi come la città inizia a cambiare volto di nuovo, le altezze si riducono drasticamente e il lusso dei palazzi lascia spazio progressivamente a piccoli edifici in mattoni rossi?
In prossimità della stazione di Whitechapel ci dobbiamo preparare a scendere, più precisamente alla fermata Aldgate East Station Stop H.
Anche da qui si aprono un sacco di altre possibilità. Puoi fare un giro tra le bancarelle vintage di Old Spitalfields Market o – se è domenica mattina – tra quelle coloratissime del Columbia Road Flower Market; se, invece, stavi pensando a qualcosa di ancora più particolare e hai voglia di scoprire ciò che rende quest’area di Londra così unica, puoi unirti ad uno dei tour gratuiti di Meraviglie di Londra, che da novembre saranno disponibili anche in italiano: devi solo scegliere se vuoi lasciarti meravigliare da Street Art & Graffiti di Brick Lane o spaventare un po’ con Jack lo Squartatore.
Quantomeno fino al prossimo giro in bus.
Ciao Francesca!! Io Londra l’ho sempre girata in metro, per me comodissima! In bus molto di rado.. ma mi segno questo tragitto per la prossima volta che ci torno 😉
Buona domenica, un bacio
Ciao Pietro, sicuramente la metro è il mezzo più veloce per girarla, specie sulle lunghe distanze, pero’, secondo me, ogni tanto vale la pena scegliere di prendere un bus perché si continua a “visitare” la città anche durante gli spostamenti e la tratta del 15 è fantastica per questo scopo. Buona settimana!
Da quanto tempo non leggevo uno dei tuoi bellissimi racconti! Come sempre mi hai portata lì con te, sui sedili di quel bus, tra quelle strade. Strade che tra l’altro ho rivisto proprio qualche settimana fa, quando sono tornata a Londra: ma ci credi che appena arrivo in aeroporto mi viene il batticuore dalla gioia? So che puoi capirmi 😍
Ho dormito proprio ad Aldgate East, zona che mi piace tantissimo!
Ciao Silvia, eh si mi sono fatta attendere un po’ ma eccomi di nuovo qui! L’altro giorno leggevo il tuo post sul pub ad Aldgate, ma passero a lasciarti un commento perché ti devo raccontare una cosa! eh si, ti capisco in pieno!
Proprio ieri ti ho pensata. Stavo quasi per scriverti per sapere come stai, ma poi ho pensato che avrei potuto sembrare impicciona e mi sono fermata. Mi fa piacere sapere che hai viaggiato tanto in questi mesi e tornare a leggere cose tue, specialmente su Londra. Questo articolo è godibilissimo, ho quasi immaginato di veder scorrere la città da un finestrino tutto mio 😉
A presto Francesca, un abbraccio!
Non saresti sembrata impicciona, Alessia.. mi avrebbe fatto piacere, figurati. In questi mesi sono stata un po’ in giro, in USA, diverse volte a Londra, a casa, Milano e Napoli.. un po’ per piacere e un po’ per impegni vari. Mi è mancato il tempo e – a volte – anche un po’ la voglia di stare dietro al blog e ai social, ma adesso ho ricaricato le batterie ed eccomi di nuovo qua! Ti abbraccio forte forte e grazie per essere passata! 😘