Si dice che Sion sia la città più soleggiata della Svizzera, anche se quando ho deciso di scoprirla, in un freddo sabato di febbraio, mi si è presentata ricoperta da un fittissimo manto di neve, sotto ad un cielo plumbeo che non lasciava presagire nulla di buono.
Dopo un’ora e mezza di viaggio, lungo un’autostrada che sembrava infinita, eccola finalmente apparire davanti ai miei occhi. E’ inconfondibile: due dei suoi quattro castelli, Valère and Tourbillon, ognuno arroccato sul proprio sperone roccioso creato dai ghiacciai che nel tempo scavarono l’immensa Valle del Rodano, dominano dall’alto la città, protagonisti indiscussi dell’intero panorama innevato, racchiuso sullo sfondo dalle Alpi e dai terrazzamenti che scendono dolcemente fino a valle e che sanno di vino.
Il castello di Tourbillon si presenta come una fortezza circolare, ormai svuotato all’interno, e, dopo una ripida salita, offre una vista a 180° gradi sulla città; la stessa vista, forse anche più ampia, è godibile dalla Basilica di Valère, sul picco gemello, la quale conserva ancora intatti, tutti i suoi gioielli: tra dipinti e sculture, la vera star di questo teatro di storia e religione è senza dubbio l’organo del 14° secolo, uno dei più antichi al mondo ancora funzionante. Non è grandissimo, ma è comunque maestoso: la sua forma ricorda quella di un vascello che naviga sospeso nel vuoto e solo adesso che guardo la foto riesco a scorgere l’ingresso per l’organista, che altrimenti sarebbe rimasto un mistero.
Il cielo è rimasto immobile per tutto il tempo, ne una goccia di pioggia ne un raggio di sole, così come la neve attorno, silenziosa e ferma, che all’improvviso prende vita tra le mani di uno sculture improvvisato, con il suo suono croccante sotto al passo leggero di una donna spensierata o sotto quello incerto e lento di un anziano signore troppo preso dai propri pensieri.
Il mio pensiero era uno solo, una domanda: ma quant’è bello il rumore che fa la neve, quello scricchiolio ovattato che si sprigiona al tuo passaggio? Quello scricchiolio che, non so perché, per me sa di buono.
E a valle, Sion è un susseguirsi di con negozi e boutique alla moda, gallerie d’arte, musei e chiese, vicoli tortuosi che svelano angoli deliziosi e nuove prospettive da cui ammirare una volta ancora i suoi castelli e le sue montagne.
2 thoughts on “In Pictures: Sion”