La Svizzera è piena di paesini medioevali che si affacciano sulle acque limpide di un lago (in terra elvetica sono 25 quelli naturali con una superficie superiore al chilometro quadrato) a cui fanno da sfondo le vette innevate delle Alpi, ma Murten (o Morat in francese) si distingue dagli altri per le fortificazioni, le uniche in tutta la Confederazione che abbiano ancora un passaggio di ronda praticabile, e per la stravaganza di alcuni personaggi che si incontrano per le tranquille viuzze.
Murten, si trova sul confine tedesco-francofono nel cantone di Friburgo, sulla riva sud-est sull’omonimo lago, e dista 112 km da Ginevra e solo 20 da Berna.
Come mi è già capitato di affermare nel post su Neuchâtel, nessuna preoccupazione su dove lasciare l’auto: all’esterno delle mura, c’è un parcheggio a pagamento per automobili e bus (..sulla sinistra ci sono anche i servizi pubblici, altra caratteristica svizzera, ovviamente puliti ed accoglienti come quelli del miglior ristorante).
L’arcata sotto la torre Berntor, sulla quale padroneggia un bellissimo orologio, apre l’ingresso alla deliziosa Hauptgasse, la strada principale, costeggiata da eleganti edifici rifiniti in arenaria gialla, con i portici a formare un unico tunnel pedonale dove si susseguono ristorantini e piccole boutique.
Poco più avanti, svoltando a sinistra alla fontana che si trova all’estremo opposto della Hauptgasse, c’è l’accesso (gratuito) alle mura, dalle quali si gode uno splendido panorama sulla città, la campagna circostante e il lago.
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Ma non è solo la passeggiata sulle mura che rende Murten un posto unico nel suo genere.
Due cose si avvertono in modo forte e inconfutabile mentre si passeggia per il paese: il bilinguismo e la voglia dei suoi abitanti – che difficilmente si incontrano per strada – di distinguersi dagli altri e di rendere ancora più particolare il proprio paese.
Ogni angolo, dalle finestre alle porte e alle scale, è abbellito con fiori e oggetti, spesso molto particolari.
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Il modo migliore per concludere la giornata a Murten è sedersi sulla terrazza di un bar, bicchiere di vino alla mano, che si affaccia sul grande parco davanti al lago: il Mont Vully con i suoi vitigni e il Giura a far da cornice, rendono il tramonto uno spettacolo da non perdere.
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Risaliamo il vialetto che dal lago porta sulla strada che gira attorno al paese per avviarci verso casa, quando ci imbattiamo nell’ennesima vetrina/finestra particolare (non ci è mai stato chiaro se si trattasse di un negozio o di una casa privata) che merita la palma d’oro per l’originalità: