In Pictures: safari, pura gioia del viaggiare

Prima di partire per il Kenya, diverse persone mi hanno detto che 5 giorni nella savana sarebbero stati troppi, specialmente se non era la prima volta come nel mio caso, perché dopo un po’ ci si stanca di certi paesaggi e la sorpresa di vedere gli animali svanisce dopo i primi incontri.

Alla fine di quei 5 giorni, mi sono convinta totalmente del contrario: l’esperienza del safari è una delle più belle che si possa fare nella vita e potrei ripeterla altre 50 volte.

Senza stancarmene.

Il safari in Kenya, o in qualsiasi altro parco africano, prescinde da ogni tipologia di viaggio, anche da uno stesso safari fatto in precedenza.

La prima volta che si sale su una jeep ognuno di noi ha in mente un unico obiettivo – quello di avvistare tutti i Big Five – e ci si ritrova automaticamente a fare il conto alla rovescia e a riporre tutte le aspettative nel giorno successivo.

Ma poi ci si rende conto che la caratteristica principale del safari è l’imprevedibilità: è la natura il principale regista ed è proprio questa incertezza che alimenta giorno dopo giorno l’adrenalina.

Durante un safari non possono esistere programmi dettagliati né voci da cancellare su una bucket-list.

Come non si può parlare di fortuna o sfortuna, secondo me: un giorno nella savana non è mai un giorno sfortunato.

Perché, magari, quando desideriamo di vedere un rinoceronte più di ogni altra cosa, scorgiamo una leonessa con la pancia piena mentre si riposa al sole.

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O, quando ci auguriamo di incontrare un leone, ci imbattiamo nella sfida a duello di due elefanti, chiarendoci una volta per tutte che è meglio non farli arrabbiare mai.

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Oppure, nel momento in cui pensiamo a quanto sarebbe bello avvistare un bufalo, notatiamo una coppia di gru che si lasciamo andare ad effusioni amorose.

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Potrebbe accedere anche che, mentre si è concentrarti a guardare un gruppo di elefanti in lontananza, si realizzi di essere diventati un’attrazione per qualcun altro.

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O, proprio quando il sogno di avvistare un leopardo sembra concretizzarsi, succede che sbuchi una mamma in compagnia dei suoi cuccioli, più vicino di quanto si potesse desiderare.

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***

E mentre la jeep va, seguendo un itinerario disegnato da una mappa e dall’istinto del tuo bravo autista, respiri a pieni polmoni tutta l’Africa che puoi.

Il vento tra i capelli; il sole caldo sulla pelle; la terra rossa, soffice e sottile come borotalco, che diventa presto un’ossessione.

.

C’è qualcosa di speciale nel fare un safari: ti scordi ogni preoccupazione, come se avessi bevuto mezza bottiglia di champagne.

Karen Blixen 

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Osservi tutta l’Africa che occhi e mente possono contenere.

Come la giraffa che spunta oltre le fronde degli alberi, è l’ennesima ma la guardi come se fosse la prima: in fin dei conti, è proprio lei, la giraffa, l’animale più bello che c’è.

Come il manto perfettamente simmetrico di una delle tante zebre che incontri all’orizzonte; tutta l’eleganza di ogni antilope; la posa da latin lover di una scimmietta.

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Una, dieci, mille fotografie che si vanno ad aggiungere ad altre istantanee che racchiudono ogni singolo istante fanno tutta la fortuna di ogni giorno speso nella savana.

Il safari ovviamente non è solo animali, anche se loro per me sono la parte più bella.

Il safari è natura primordiale, è spirito d’avventura, è capacità di adattamento, è toccare con mano realtà lontanissime anche nel tempo, è imparare ad avere rispetto.

La parola safari significare viaggiare.

Ed è la gioia più pura del farlo.

Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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17 thoughts on “In Pictures: safari, pura gioia del viaggiare

  1. Emozionantissimo e come sai condivido ogni singola parola. I miei avvistamenti preferiti rimangono sempre iene e licaoni…altro che big five (anche se pure i rinoceronti hanno il loro perché!).
    Quando torni in africa? Sento che non vedi l’ora…
    Un abbraccio,
    Cri

    1. Eh, l’Africa mi sta chiamando da un po’ ma per ora sto facendo finta di non ascoltarla, ovviamente non per mia scelta.
      Anche a me le iene piacciono.. non so se è quell’andatura un po’ goffa che hanno, ma mi stanno simpatiche 🙂

  2. Mi sembra di sfogliare una rivista di viaggi. Fotografie stupende, complimenti. Ho amato il safari e mi piacerebbe tanto rifarlo, per assaporare il silenzio della natura, la vastità del cielo. Ho un debole per le giraffe e adotterei subito quella della foto!

    1. Con la giraffa è stato un colpo di fulmine. Prima di vederla dal vivo sai benissimo come è fatta, ma quando te la trovi davanti riesce comunque a stupirti: è di un’eleganza meravigliosa , ha un manto stupendo.. per non parlare poi di quelle ciglia lunghissime! Grazie per i complimenti Ilenia 🙂

  3. Bellissime le foto che hai scattato! mi ricordano la mia esperienza di safari, proprio in Kenya, 5 anni fa. Io sono stata nello Tsavo East.
    Vedere gli animali nel loro ambiente è un’esperienza che non ha pari e ti fa sentire tanto piccolo di fronte a giganti quali le giraffe o potenti animali quali tigri e leoni. Per me è indimenticabile!

    1. Allora sai bene di cosa parlo.. è passato qualche anno dall’ultima volta, sto dando la precedenza a tipi di viaggi diversi, ma il pensiero di tornarci c’è sempre..

  4. Che esperienza meravigliosa Francesca! E che foto! Non ho mai fatto un safari in vita mia ed è sicuramente in cima alla mia lista dei desideri. Mi piace molto anche la citazione della Blixen. Fare un safari deve essere qualcosa di entusiasmante e terapeutico insieme. Ciao, alla prossima!

    1. Hai detto bene! entusiasmante e terapeutico: il safari, ma anche l’Africa in generale, ha la capacità di rivoltarti completamente, sia fisicamente che mentalmente. Quando sono tornata da quel viaggio, non ti nascondo che nella mia testa è iniziato un processo di analisi e repulsione verso alcune situazioni e, per fartela breve, è stato il primo passo verso le dimissioni. Si dovrebbe andare in Africa periodicamente, almeno ci ricorderemmo più spesso chi siamo e cosa vogliamo.. 😉

  5. È in assoluto una delle cose che voglio fare il prima possibile! Mio padre è stato molto volte in Kenya per lavoro ed io ancora non ho avuto modo di andare ma ormai è ora, lo sento, e sono emozionata perché so che sarà una esperienza indimenticabile!
    Fantastiche le tue foto Fra, trasmettono le emozioni di trovarsi a stretto contatto con la terra, la natura, la vita.

    1. Voglio fare il lavoro di tuo padre allora!!
      Con la tua sensibilità, Il Kenya ti rapirà completamente, nel bene e nel male, ne sono sicura.
      Ti auguro di andarci presto.. magari ti ci accompagno se vuoi! 😉


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