In questo periodo di astinenza da mare, mi piace riguardare le foto dei miei viaggi degli anni passati e mi rendo conto di quanto mi manchi.
Scorrendo i vari scatti che ritraggono spiagge di borotalco e le più variegate sfumature di blu, alle più disparate latitudini del globo, mi pare evidente che io abbia un debole per le isole.
Sarà perché, essendo antichi e moderni crocevia di popoli, attraverso una mescolanza di stili e usanze, possono vantare una cultura e una storia uniche: un’isola è un microcosmo a sé stante, dove il mare è il protagonista principale, ma non ne è l’unico.
Sulle isole i ritmi seguono un proprio orologio biologico, dettato ancora dal susseguirsi delle stagioni; si respira un forte senso di appartenenza, un’identità comune che prescinde dalla geografia, nonostante le mille influenze del passato e l’apertura al visitatore che solitamente contraddistingue gli isolani, gente forte ed orgogliosa, ma che al tempo stesso è abituata ad accogliere e condividere.
Bali, Fitzory Island, Gili Trawangan sono perle in mari lontani che ho voluto raggiungere perché incarnazione di quel paradiso esotico che ho spesso sognato, ma continuando a sfogliare questi scatti un po’ vintage, spesso immortalati dall’obiettivo di una compatta da quattro soldi o da un cellulare, mi rendo conto che spesso il paradiso l’ho trovato qui, nel Mediterraneo, quasi a due passi da casa.
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Come nei tramonti di Ponza, che infuocano cielo e mare lasciandoti così, con le gambe penzoloni da una barca sperando che quel momento duri il più possibile.
I sentieri e le mulattiere che si arrampicano su per l’entroterra, tra fichi d’india e oleandri in fiore, e regalano scorci su quel porto così colorato che sembra essere un quadro d’acquerelli.
L’orizzonte che sparisce in una sfumatura di colore che appartiene sia al mare che al cielo.
Come nel turchese del mare di Maiorca, che nonostante un cielo grigio non smette mai di brillare.
La fusione dell’antico e del moderno di Palma, i suoi palazzi signorili, i caffè e i ristorantini di Plaza Mayor che cucinano il pescato del giorno a qualsiasi ora.
La sua capacità di mostrarsi mondana o selvaggia, senza vie di mezzo, ma lasciandoti la scelta del lato da scoprire.
Come le calette nascoste di Minorca, che si nascondono dietro a lunghi sentieri scoscesi, all’ombra dei pini.
L’architettura delle case, bianche e dalle linee morbide, che si snodano lungo vicoli tortuosi dall’atmosfera estremamente intima ed accogliente.
Le mani degli artigiani che producono sandali e gioielli.
I filari d’uva dai quali arriva il vino buono e una città, Mahón, tutta in salita, come la sua storia, che l’ha vista contesa da tutti i conquistatori del Mediterraneo, modellandola con gli stili più vari, dal baracco al coloniale passando per il neoclassico.
Come nei colori di Malta, che tingono un’isola dalla facciata brulla e polverosa.
La perfetta mescolanza di culture diverse che l’hanno contaminata, in cui si ritrova un po’ di Italia e un po’ di Inghilterra, e ne hanno fatto un’identità unica nel suo genere.
Le strade di Paceville in cui si riversano gli studenti per fare baldoria.
I siti archeologici che testimoniamo una storia lunga 7.000 anni e le statuette dalle curve rotonde, burrose, che parlano di amore materno e fecondità.
Una volta un amico mi ha ha chiesto “ma se non vai dall’altra parte del mondo non sei contenta?”.
Secondo voi?
ehhhh… manca la mia preferita: Capri!! Tra queste ho visto solo Maiorca, di cui conservo un carissimo ricordo perchè è stata la prima vacanza con il mio futuro marito 🙂
un abbraccio,
cri
Capri è una grande mancanza non solo nel post, ma soprattutto nella lista delle isole in cui sono stata! Però insieme a Procida è in cima alla lista dei posti italiani da vedere 🙂 Ricordi romantici di Maiorca allora.. il nostro primo weekend fuori invece fu a Ginevra (lui doveva venirci qualche giorno per lavoro) e.. mai viaggio fu più profetico!
Che foto stupende…mi sono innamorata di quel tramonto su Ponza. Non essendo un’amante della vita di spiaggia, sbagliando, non ho mai preso in considerazione l’idea di passare le vacanze in un’isola; in realtà credo che molte località possano offrire attrazioni un po’ per tutti i gusti.
Proprio così! Anche a me non piace la vita da spiaggia ma un’isola è un mondo a se stante che offre sempre qualcosa di particolare, comprese arte e cultura. Ovvio che non dobbiamo finire su un’isoletta minuscola altrimenti oltre al mare, ci resta ben poco! Comunque Ponza è bellissima – anche se piccolina – per un weekend è perfetta!