Tra le varie città che ho visitato, Cairns è quella che, per me, incarna in assoluto la città australiana per eccellenza.
Almeno secondo quello che era il mio immaginario prima di mettere piede nella terra bruciata dal sole.
Coccolata da un clima tropicale, i colori che più la caratterizzano sono il blu del mare e della Lagoon – una mega area balneabile artificiale, creata per consolare gli abitanti dall’impraticabilità della vicina spiaggia, frequentata da poco socievoli coccodrilli marini -, il bianco dei palazzi dai grandi balconi e il verde delle palme, altissime, che corrono lungo l’esplanade.
A Cairn le tavole da surf sono infilate sotto al braccio con disinvoltura, leggere con le baguette per i francesi; i bambini si rincorrono sotto gli spruzzi delle fontane dei playground; i pellicani si godono il sole in riva al mare mentre i maiali guardano tutti dall’alto verso il basso.
A Cairns le chiome bionde vengono spettinate dal vento carico di salsedine, il pranzo è consumato sul prato tra un libro e una chiacchiera mentre la città si muove su pattini a rotelle ed infradito: l’unica preoccupazione sembra quella di godersi la giornata, in un infuso di pacatezza e energia.
Si presenta sin da subito ubriaca d’elisir di eterna giovinezza.
Cairn mi ha colpito al cuore immediatamente, appena il sole ha finalmente illuminato ciò che la sera prima la notte mi aveva lasciato solamente immaginare.
Un colpo di fulmine.
Città di passaggio verso la Grande Barriera Corallina e Daintree, Cairns merita sicuramente molto di più del nostro mordi e fuggi.
Merita indubbiamente la possibilità di respirare la sua atmosfera eternamente vacanziera in un giorno qualunque della settimana, distraendo dal vero motivo del proprio arrivo.
Merita anche che si accarezzi l’idea che possa essere il giusto compromesso, la meta ultima per riscattarsi dagli anni passati a correre dietro agli impegni e via dallo stress.
O la convinzione che sarebbe stato bellissimo incontrala a vent’anni, infradito ai piedi, zaino sulle spalle e qualche dollaro in tasca giusto per pagarsi le due prime notti in ostello.
Bello il video! Io sono una di quelle che ha visitato Cairns alla “mordi&fuggi”, purtroppo. Anche a me era piaciuta la città, ma quello che mi ricordo di più sono state le centinaia di flying fox sugli alberi e in cielo! Avendo io una sorta di fobia per i pipistrelli, la cosa mi è rimasta abbastanza impressa 🙂
Ho appena scoperto il tuo blog, ci faccio un giro con piacere!
Io ne ho visti tantissimi fuori città ma non a Cairns.. e meno male, aggiungerei: mi stanno simpatici fin quando stanno fermi su un albero! Sei la benvenuta 🙂 passo da te al più presto!
Chissà, magari siamo state in un periodo diverso dell’anno, oppure tu semplicemente sei stata più fortunata di me 🙂 ricordo di avere una foto in cui si vedono questi centinaia di punti neri nel cielo… Una meraviglia
credo sia dipeso dal periodo.. immagino quanto fossi serena davanti a quello spettacolo 😀
Lascia stare 🙂
Già mi avevi sconvolto abbastanza con le cubo-meduse, e ora scopro che esistono pure i coccodrilli marini! O_O Paurissima!
ps. è la prima volta che guardo un tuo video, adoooooooro! <3
La cosa più bella è stata vedere bambini che giocavano a due passi dal cartello che avvisava della presenza dei coccodrilli in spiaggia: questi australiani sono sprezzanti del pericolo già da piccoli! Sono felicissima che ti piaccia il video 😀
Anch’io voglio un maialino da balcone…ecco…;)
Anch’io lo voglio: ho provato a far mettere Caramello – il mio coniglio nano – nella stessa posizione ma non arriva alla ringhiera.. 😉