Sede europea delle Nazioni Unite e della Croce Rossa, centro nevralgico della diplomazia e del settore bancario, multiculturale e cosmopolita con le dimensioni di una città di provincia, Ginevra ha mille diverse facce che spesso provocano sentimenti contrastanti.
Se c’è qualcosa che mette d’accordo tutti però è l’importanza che la città da alla cultura e all’impegno profuso nella valorizzazione del patrimonio e questo si evince soprattutto dal numero di musei e gallerie d’arte presenti ad ogni angolo, spesso gratuiti tutto l’anno o, almeno, una volta al mese.
La scelta è davvero varia: si va dalle più classiche collezioni d’arte alla storia della Riforma, da quello dedicato alla Croce Rossa e altre organizzazioni internazionali alla fotografia; dagli orologi e alle marionette.
In questo post vi parlo di alcuni dei musei di Ginevra un po’ più di nicchia, dedicati all’arte contemporanea e alla cultura locale.
MAMCO
Situato nel cuore del quartiere artistico per eccellenza, Quartier des Bains, e all’interno di un edificio industriale di 4 piani, il Mamco, coi sui 3500 metri quadri, è il museo d’arte contemporanea più grande della Confederazione.
La prima cosa che attirerà la tua attenzione all’ingresso è il timer di una bomba posizionato proprio sopra la scala mobile. Questo timer misura il tempo rimanente fino a quando il sole esploderà. Attualmente conta poco meno di 5 miliardi di anni: quando il display si azzererà, una piccola bomba all’interno esploderà.
A parte il benvenuto sui generis, questo museo propone al pubblico un viaggio attraverso l’arte degli ultimi quarant’anni, alternando esposizioni temporanee e presentazioni delle sue collezioni, vantando complessivamente 3500 pezzi di artisti sia svizzeri che internazionali.
Anche se l’arte moderna non ti incuriosisce più di tanto, ti consiglio di tenere comunque sott’occhio il calendario di questo museo perché spesso il giovedì sera il Mamco presta la sua bella venue ad eventi vari, con tanto di musica dal vivo e spritz.
Museo Ariana
Questo museo è l’unico in Svizzera – ed uno dei più importante in Europa – dedicato completamente al kilncraft, ovvero all’arte della fornace.
Il Museo Ariana ospita infatti una collezione di ceramiche, oggetti di vetro e vetrate colorate con più di venticinquemila pezzi che testimoniano dodici secoli di cultura delle arti del fuoco, dal Medioevo alle creazioni contemporanei, in Svizzera, in Europa e in Asia.
Costruito alla fine del XIX secolo da Gustave Revilliod, un generoso mecenate ginevrino, l’edificio fu progettato sin dall’inizio per ospitare un museo, dove però la ceramica e il vetro completavano una ben più ampia collezione che abbracciava diverse arti applicate, dai dipinti alle sculture, dalla monete ai libri antichi.
Gustave Revilliod decise di chiamare il museo Ariana, in onore di sua madre, dalla quale aveva ereditato la propria fortuna.
Questo edificio, uno dei più belli che io abbia a Ginevra, è caratterizzato da un’architettura atipica che unisce elementi neoclassici e barocchi: la sua maestosa entrata sfoggia una serie di colonnati in marmo che coronano una cupola ellittica dall’arcata stellata. Una serie di soffitti dipinti e un insieme di vetrate completano splendidamente l’arredamento degli interni.
Museo Voltaire
Inaugurato ufficialmente nel 1954, questo museo, sito presso la Villa Les Délices, residenza principale di Voltaire dal 1755 al 1760, propone numerose opere e oggetti che ne raccontano la vita ginevrina.
La sua collezione permanente è costituita essenzialmente dai quadri ereditati da Theodore Besterman, il fondatore dell’Istituto, e da mobili appartenuti al filosofo francese.
La Biblioteca annessa possiede 25’000 stampe, oltre ad un migliaio di manoscritti e numerosi documenti iconografici.
I musei di Ginevra: capire di più la Svizzera e chi vi abita
Domaine de Penthes
Ospitato dallo Château de Penthes, il Musée des Suisses dans le Monde (Museo degli Svizzeri nel Mondo) racconta la storia degli Svizzeri e della creazione della Confederazione elvetica, attraverso le vita di uomini e donne che sono emigrativi altrove, per un periodo di tempo o per sempre, ed hanno lasciato la loro impronta nel mondo.
Inizialmente questo museo si concentrava sopratutto sui temi dell’emigrazione appunto, in particolar modo sulla vita dei soldati di ventura al servizio delle corti europee, della legione straniera, del Papa o di altre nazioni in guerra; mentre oggi rappresenta uno spaccato ben più ampio della società svizzera fatta di bancari, mercanti, ricercatori scientifici e diplomatici.
Il Domaine de Penthes, oltre al museo e ad un ristorante rinomato, comprende soprattutto un bellissimo parco, conosciuto già nel XIV secolo ed appartenuto, tra gli altri, a Giuseppina, sposa ripudiata dell’imperatore Napoleone I, poi ereditato da sua figlia Hortense, madre di Napoleone III.
Acquistato dalla Città di Ginevra nel 1972, il parco è diventato pubblico ed offre una splendida vista sulle Alpi e il Lago Lemano.
Museo di Carouge
Questo museo si trova all’interno della Maison Montanrouge, abitazione dalla architettura tipica del Vieux Carouge, ovvero il centro storico della cittadina, costruita dall’omonimo mastro orologiaio nel 1789, quando quest’area faceva ancora parte del Regno di Sardegna.
Lo scopo del museo è principalmente la conservazione del patrimonio di Carouge e all’organizzazione di mostre temporanee sulla vita locale.
A testimoniare un passato in cui le sue strade erano costellate da ateliers de poterie, il museo ospita inoltre alcuni oggetti in ceramica e terracotta realizzati in zona tra 1800 e il 1930, oltre ad alcune opere di Emile Chambon, pittore ed illustratore ginevrino, ed una serie di sculture e fotografie legate alla tradizione artistica di Carouge.
Nella parte posteriore dell’edificio si trova una piccola corte interna, tratto caratteristico comune a molte abitazioni del centro storico di Carouge, dove sono allocati alcuni pezzi della collezione del museo, tra cui un pozzo in bronzo veneziano costituito da una grande vasca a forma di capitello e da un montante lavorato sormontato da un leone.