Nell’immaginario collettivo Ginevra – come probabilmente la totalità della città svizzere – viene associata ad ordine, pulizia, cioccolata, banche e orologi.
E, in effetti, è così.
Inutile negare l’evidenza quando il centro è una sfilata di negozi d’alta moda le cui porte vengono gestite da un usciere coi guanti bianchi; le insegne delle private bank sono così grandi e luminose da far invidia ai casinò di Las Vegas e camminare coi tacchi nella Vieille-Ville mette quasi in soggezione per il silenzio che regna tutt’attorno.
Ma Ginevra – fortunatamente – non è solo questo.
Dietro quell’immagine da copertina con la quale si presenta, anche questa città nasconde un lato più umano ed alternativo, fatto di quartieri a luci rosse, centri culturali autogestiti che nascono e muoiono tra le mura di siti industriali abbandonati e una street-art prorompente che dilaga tra le strade poco lontane dal centro.
Ed è di questo ultimo punto che vi voglio parlare oggi, suggerendovi un itinerario che vi porterà alla scoperta di un bellissimo parco poco conosciuto e dei murales lungo il Rodano.
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Pont Jonction – accesso lato quartiere Saint-Jean
Il camminamento lungo il ponte – adeguatamente separato dalla linea ferroviaria – offre un’ampia vista sulla città che spazia dal Jet D’Eau alle vette delle Alpi, includendo nel quadro le guglie della Cattadrale di Saint Pierre.
Ma ciò che probabilmente vi colpirà di più sarà l’impatto visivo con il punto in cui l’Arve si congiunge al Rodano, in un effetto cromatico degno di un esperto di Photoshop.
E’ strano, però è vero.
Bois-de-la-Bâtie
Sull’altro lato del ponte ci si ritrova direttamente immersi nel Bois-de-la-Bâtie, un’ampia foresta di querce il cui nome deriva da quello di un forte, il Bastie-Mellié, costruito nel 1318 e andato distrutto nel XVI secolo.
L’idea di quest’area verde è stata concepita nel 1868 quando i fratelli Turrettini, discendenti di una famiglia nobile ginevrina, decidono di acquistare tutte le diverse parti della foresta e la offrono alla città, a condizione che questo luogo resti per sempre una passeggiata pubblica.
All’interno del Bois-de-la-Bâtie si trova un parco ad ingresso gratuito che ospita alcuni esemplari di fauna locale – tra cui mucche, capre e conigli – ed altre specie animali minacciate. Questo parco è nato nel 1945 su iniziativa di un giardiniere chiamato Maréchal, il quale accoglieva gli animali feriti della regione in ripari provvisori e oggi rientra nei progetti di salvaguardia della specie gestisti dall’associazione ProSpecieRara.
Pointe de la Jonction
Passeggiando lungo il Sentier des Saules, in entrambe le direzioni, noterete che nessuno muro è rimasto incolume dalle bombolette spray dei writers.
Questa non è l’unica zona della città in cui si fanno incontri di questo tipo, ma probabilmente è la sola ad essere talmente estesa da sembrare una vera e propria galleria a cielo aperto.
Poco distante dal Pointe de la Jonction, si trova una ampia piattaforma di legno dove si può prendere il sole e dalla quale l’ingresso in acqua è più agevole.
In questa zona è possibile fare kayak e rafting e, durante l’estate – periodo in cui è aperta la coloratissima buvette – vengono messe a disposizione gratuitamente delle sedie a sdraio e hanno luogo concerti e spettacoli di diverso genere.
Sentier de Sous-Terre
Attraversando il Pont de Souse-Terre, è possibile raggiungere l’omonimo sentiero sull’altra sponda: qui vi ritroverete a camminare lungo una stradina sterrata immersa nel verde con vari accessi al fiume, se preferite un tuffo in un contesto meno metropolitano e un po’ più wild.
Il sentiero ha fine nei pressi di una vecchia centrale idroelettrica, anch’essa teatro di coloratissimi murales.
Salendo le scale fino in cima, vi ritroverete di nuovo al punto di partenza.
Ci piacciono questi forti contrasti che si sposano in una città. Fiumi che si fondono. Street art e precisione.
Ginevra è un bel mix a cui non avremmo mai pensato!
Brava come sempre Francesca! <3
Grazie ragazzi! Fortunatamente Ginevra riserva qualche sorpresa carina e a volte riesce a stupirmi uscendo dai soliti cliché svizzeri: troppo rigore e precisione a lungo andare stancano! 😉
Ti dico la verità, non avevo un’immagine in testa di Ginevra. Sì, banche e ordine si perché si associano alla Svizzera, ma non ho mai pensato a questa città in particolare. Grazie a questo articolo ho scoperto che vale la pena di farci un salto anche solo per ammirare l’incontro tra il Rodano e l’Arve 🙂
Ti capisco benissimo: nemmeno io prima di venirci a vivere avrei mai pensato a Ginevra come una meta per un weekend. Ed invece, conoscendola un po’ di più, mi rendo conto che riesce a rispettare tutti i cliché ma anche a sorprendere con angoli inaspettati.