Una passeggiata con vista sui fori al tramonto.
Il dondolio di una gondola lungo un canale.
Il folklore delle strade intrise dell’aroma del caffè.
Diciamocelo, sono queste le immagini che vengono subito in mente quando si pensa alle grandi città nostrane ed è sicuramente questo ciò che cerchiamo nella scelta di una meta per un weekend made in Italy.
E, in effetti, è sempre stata la musica a portarmi nella capitale degli affari d’Italia, Milano. Un concerto, un evento, ma mai la voglia di viaggiare o la curiosità di scoprirla.
Perché di solito si associa Milano allo stacanovismo, alla cotoletta, all’alta moda e ai locali di tendenza. In fin dei conti, perché si dovrebbe decidere di passare un weekend in una città grigia e sempre avvolta dalla nebbia?
Potremmo chiederlo ai quasi 9 milioni di turisti che l’hanno visitata lo scorso anno, rendendola l’unica delle città italiane a trovare posto nella top 20 mondiale della Global Destination Cities Index, la classifica stilata da Mastercard sulle 162 città con più turisti al mondo.
Io l’ho chiesto ad una mia amica, lo scorso weekend, il perché sarei dovuta venire a Milano, oltre al concerto degli U2. Partendo dalla solita ricerca che si fa su internet per capire cosa vedere della nuova meta, mi son imbattuta in un articolo di Expedia Explore e le ho chiesto di scegliere il “best-of” delle 25 cose da fare a Milano suggerite dal post. Avevo davvero voglia di capire qual è il segreto di questa città.
Silvia, la mia amica che vive qui da oltre 10 anni, mi ha confermato che dopo l’Expo il turismo è esploso e vedere la città deserta nel mese di agosto è un ricordo ormai fermo a qualche anno fa.
Lasciando che Silvia mi guidasse per le strade dei diversi quartieri, ho capito una cosa: Milano non è solo una città all’avanguardia e modaiola dove si trovano i migliori locali per fare l’aperitivo.
Milano, esattamente come la prima volta che ero riuscita a girarla un po’ un paio di anni fa, mi è piaciuta tantissimo. Potrà forse mancare di quell’aurea un po’ magica che avvolge le calli veneziane, è lontanissima dall’evocare scene di film anni ’50 in stile Dolce Vita e non ha nemmeno quella personalità così unica e colorata tutta partenopea, però penso che sia l’unica città italiana veramente europea, la sola che riesca stare al passo con le grandi metropoli d’oltralpe.
E’ anche un grande centro culturale con una vasta gamma di cose da vedere e da fare, una città che riesce a mixare le giuste dosi di storia e modernità, arte e divertimento, in un cocktail che, per i miei gusti, la rende molto, molto gustosa.
.
La Milano dei monumenti
Non si può che iniziare citando il Duomo e le sue terrazze, dalle quali si può scrutare il panorama sulla città a 360°; la Galleria Vittorio Emanuele e il Castello Sforzesco, ma Milano custodisce anche tesori preziosissimi come il Cenacolo vinciano, conservato nell’ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie, e luoghi suggestivi come le vigne dello stesso Leonardo e la sua cripta.
Due posti probabilmente meno noti, ma che sono delle vere e proprie chicche sono: la Chiesa di San Satiro con il finto coro bramantesco, praticamente la prima versione 3D di un’opera d’arte, e quella che spesso viene definita come la Cappella Sistina di Milano, ovvero la Chiesa di San Maurizio, che, a dispetto di una facciata alquanto ordinaria, nasconde al suo interno un tripudio di dipinti, stucchi, affreschi che ricoprono ogni millimetro del suo spazio.
.
La Milano dei musei e delle ville
Il Museo del Novecento è un tipico esempio di museo di arte contemporanea, dove si possono ammirare quadri come Il Quarto Stato di Volpedo e diverse opere di Picasso, Klee, Kandiskij, Modigliani, Boccioni, Carrà, De Chirico. Da non perdere il 4 piano con stanze psichedeliche a prova di vista!
Palazzo Morando, oltre ad ospitare un’importante collezione iconografica dedicata alla vita milanese tra il XVII e il XIX secolo, racconta la storia della moda e del costume fino ai primi del ‘900. Inoltre, il palazzo stesso è stupendo, appartenuto a famiglie del patriziato milanese, al suo interno è rimasto intatto lo stile barocchetto lombardo.
Delle 4 case museo, ci limitiamo a menzionare forse la più nota, ovvero Villa Necchi Campiglio, appartenuta alle sorelle Nedda e Gigina delle famose macchine da cucire, una spettacolare dimora storica nella quale sono esposte opere di artisti del calibro di Tiepolo, Canaletto, De Chirico, Picasso, Fontana, Modigliani e Matisse.
Tra Palazzo Marino e il Teatro alla Scala, le Gallerie di Italia hanno preso il posto della vecchia Banca Commerciale Italiana: oggi il caveau non contiene più cassette di sicurezza, ma custodisce qualcosa di altrettanto prezioso come circa 500 dipinti di autori del Novecento.
.
La Milano dei Navigli
E arriviamo in una zona iconica della città meneghina, i Navigli.
Costituiti anticamente come sistema di idrovie che collegassero i laghi della Lombardia al capoluogo, oggi sono uno dei punti più belli e suggestivi della città. Antiche case a ringhiera, canali e locali alla moda rendono i Navigli una delle zone più glamour e giovani di Milano.
Tra Viale Beatrice d’Este e Viale Gian Galeazzo sono tantissimi i locali dove a partire dalla prima serata, con il classico happy hour, si può vivere la movida milanese, mentre ogni ultima domenica del mese si rinnova l’appuntamento con il Mercatone dell’Antiquariato sul Naviglio Grande, in zona Ripa Ticinese e Alzaie.
In un anfratto del Naviglio Grande si trova, ancora intatto, un lavatoio che fino alla fine degli anni ’50 era usato dalle donne per lavare indumenti e biancheria.
Anche se oggi i locali della vecchia drogheria che vendeva sapone e spazzole ospitano un ristorante molto noto – che ha mantenuto i camini e i soffitti a cassettoni dell’epoca – il Vicolo dei Lavandai è un luogo incantevole dove con la fantasia si può tornare indietro nel tempo e rivivere l’atmosfera della vecchia Milano.
.
La Milano del futuro
Milano ha uno skyline praticamente nuovo di zecca e la questione, a quanto pare, ha pure una certa importanza visto che molti cantieri fanno leva proprio sulla vista sul nuovo profilo della città per vendere appartamenti da centinaia di migliaia di euro.
Basta girare un po’ per capire che, in effetti, Milano è già diventata il palcoscenico avveniristico dove architetti visionari stanno creando opere d’arte di vetro e cemento.
I tempi in cui il Pirellone dominava incontrastato il cielo di Milano sono ormai lontani anni luce. Il nuovo quatiere CityLife, la piazza Gae Aulenti, il Bosco Verticale e il Palazzo della Regione con la Piazza Città di Lombardia sono solo alcuni dei simboli della rinascita architettonica e culturale di Milano.
Insieme ad un sistema di trasporti efficiente – che per pagamenti contactless e treni automatici senza autista mi ha ricordato vagamente Londra – questa corsa verso il cielo, la modernità sfrenata e l’attenzione particolare verso l’efficienza sono il chiaro segnale che questa città sta viaggiando verso un futuro che il resto d’Italia – ahimè – non vede nemmeno nei sogni più rosei.
Allora, hai trovato un buon motivo per il tuo week end a Milano?