Troppi specchi nel cielo Londra

Londra è una città estremamente camaleontica, un working in progress senza fine.

Una sfilza di cantieri che aprono, danno vita ad opere mastodontiche nel giro di un paio d’anni e si spostano in un’altra zona; è un orizzonte in cui svettano centinaia di ruspe sollevate al cielo e scheletri di acciaio che velocemente si vestono di specchi.

Londra_Shard

Londra_Sky Garden

Londra si è sempre contraddistinta per la capacità di saper affiancare l’antico al moderno, attraverso l’incastro di una parete di vetro tra due palazzetti georgiani.

Linee rette e squadrate di tempi recenti che proseguono in quelle affusolate e ridondanti del periodo vittoriano.

Stili completamente diversi che si fondono e restituiscono un risultato d’impatto, forte, che altrove risulterebbe audace ed irriverente ma che a Londra, invece, è il mix ben riuscito di un’architettura che è il simbolo distintivo della città.

Londra_St. Dunstan in the East 1

Londra_St. Dunstan In theh East

Londra_Walkie Talkie

Una città europea, la Londra che ho ritrovato dopo un paio anni di assenza, che sta mettendo sempre più da parte i tipici mattoncini rossi e strizza l’occhio alla modernità ciclopica e sfavillante di USA ed Emirati Arabi: sono, infatti, almeno 230 i grattacieli in costruzione e che entro il 2020 cambieranno completamente lo skyline della città.

Scelte di un restyling imponente giustificate dalla necessità di limitare l’espansione orizzontale e sfruttare le altezze per far fronte alle esigenze di una popolazione in continuo aumento, ed esasperate dalla consapevolezza che quello dell’edilizia a Londra, proprio grazie al numero crescente di abitanti, è un business che porta soldi a molti.

L’idea di uno skyline troppo simile alle grandi città d’oltreoceano, io che ho sempre pensato che fosse una prerogativa esclusiva e limitata a Canary Wharf e qualche altro sparuto elemento, mi sconcerta e mi fa perdere l’orientamento. Una crisi d’identità temporanea, la spiacevole sensazione che si ha quando qualcuno butta via un tuo vestito che ti calzava a pennello perché vecchio e te ne regala un altro alla moda con il quale non riesci nemmeno a guardarti allo specchio.

E la rassicurazione che queste torri di vetro e acciaio non oscureranno il profilo della Cattedrale di San Paul, che dovrebbero rimane al centro della scena, non ridimensiona affatto l’effetto sgradito.

Le immagini che mi tornano alla mente, se penso alla Londra che più mi piace, risalgono a qualche anno e sono il ricordo di quegli angoli di città che torno a cercare.

Non parlo di angoli nascosti che i turisti non conoscono o dell’ultimo quartiere più trendy di cui la maggioranza non ha mai sentito parlare, parlo di quelle parti della città che nel tempo si sono evolute, ma che hanno comunque mantenuto la propria autenticità: il folklore asiatico dell’est, l’eleganza e signorilità dei patii e colonnati bianchi lungo i crescent del West End, il mistero e la suggestione delle stradine strette e acciottolate che si snodano tra gli edifici a due piani in vecchie zone industriali trasformatesi in quartieri residenziali.

Londra_Leadenhall

Londra_Little Venice

Londra_taxi

La Londra che adoro è quella dall’animo alternativo, quella sfrontata, all’avanguardia e al tempo stesso dal fascino un po’ retrò;

è quella delle villette a schiera, delle case scomode con le scale strette in moquette dalle quali si cade almeno una volta e il giardino nel retro;

è quella retorica del “puoi vestirti come ti pare, tanto non ti guarda nessuno”;

Londra_Camden Town 3

Londra_Camden Town

è quella del London Eye illuminato di notte, dei murales e dei graffiti che qui, come in nessun altro posto, sono sempre stati considerati opere d’arte;

è quella del Big Ben e del “mind the gap”; è quella del Tower Bridge visto e rivisto ma che non mi stanco mai di guardare;

Londra_Came

Londra_Brick Lane graffiti ponte

Londra_Trafalgar Square

Londra_Camden Town 1

Londra_Tower Bridge

è quella del the delle cinque, della custard, del sunday roast, del meat pie e del fish & chips, che mai e poi mai cederei in cambio di un hot dog.

Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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4 thoughts on “Troppi specchi nel cielo Londra

  1. Anch’io amo la tua stessa Londra… e non saprei immaginare una specie di Canary-Wharf-estesa.
    Credo che però il cambiamento sia irreversibile: speriamo gli inglesi lo sappiano gestire con intelligenza, gusto e rispetto per la città!

  2. Anch’io l’ultima volta a Londra ho notato questo cambiamento, che diventa ogni anno più evidente. Se ti devo dire la verità, alcune di queste torri (in pieno centro storico) le ho trovate un po’ fuori luogo. Spero non si esageri…Londra è meravigliosa per tutti quegli scorci di cui hai parlato!:(

    1. Proprio così, Antonella. Nonostante siano dei grattacieli bellissimi, non c’entrano nulla con lo skyline di Londra e purtroppo continueranno a spuntare come funghi!


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