Organizzare un viaggio in Oman: le domande più frequenti

Il viaggio di cui ho scritto che incuriosisce maggiormente i lettori di questo blog è senza dubbio quello in Oman. Questo mi fa estremamente piacere perché, come probabilmente ho già ripetuto un milione di volte, l’Oman è un Paese straordinario che merita tutta l’attenzione che il mondo del turismo pian piano gli sta rivolgendo, ma che fortunatamente conserva ancora tutta la genuinità e l’animo selvaggio di quei posti ancora non sfruttati dal turismo di massa.

Sono diversi i lettori che mi scrivono durante l’organizzazione del loro viaggio in Oman per chiedermi ulteriori informazioni o approfondimenti su quello che leggono nei miei post. Probabilmente chi mi scrive, scusandosi tra l’altro mille volte per il disturbo, non si rende conto di quanto invece queste domande siano una fonte preziosa per un blogger, il quale passa una buona parte parte del tempo a chiedersi cosa vogliono leggere i propri lettori.

Ho notato però che spesso le domande si focalizzano su degli aspetti ben precisi e a volte sono ricorrenti.

Ho deciso quindi di condividere in un post alcuni di questi quesiti, così come mi sono stati posti, perché potrebbero essere gli stessi che qualcun’altro si è fatto nel frattempo leggendo i miei post sull’Oman e per ringraziare apertamente chi tali domande me le ha fatte, dimostrandomi tra l’altro anche una certa fiducia.

Organizzare un viaggio in Oman

Oman forte di Nizwa

Oman

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Organizzare un viaggio in Oman: le domande più frequenti

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Mi sembra di aver capito che l’avevi già organizzato da casa, sapendo già il tragitto e tutte le tappe, prenotando persino già tutti gli hotel?

Abbiamo organizzato il viaggio da soli da casa, decidendo l’itinerario e prenotando gli alloggi su Booking.com, in completa autonomia. Come ho scritto in questo post, ci è capitato a volte di essere gli unici ospiti della struttura: il periodo di punta in Oman è soprattutto tra Natale e capodanno, quindi se si viaggia in altri periodi non credo si abbia difficoltà a trovare un posto dove dormire.

A me piace scegliere l’alloggio con calma, guardando le foto, etc. perciò prenoto sempre in anticipo, a prescindere dalla destinazione, ma è una preferenza personale.

Se siete abituati a non prenotare, secondo me potete farlo anche in Oman (nelle zone più turistiche), però prenoterei la notte nel deserto – se avete intenzione di farla – almeno un paio di giorni prima per avere il tempo di accordarvi con il gestore su orario e punto di incontro (di solito ci si incontra nel paese/villaggio più vicino per evitare di vagare nel deserto da soli, anche se si ha un mezzo proprio).

E’ indispensabile noleggiare un SUV 4×4?

Io lo consiglio caldamente, specie se si vuole viaggiare in piena autonomia e si ha intenzione di salire sul Jebel Sham e guidare nel deserto, però non è indispensabile. L’Oman non è ancora stato sfruttato dal turismo di massa e offre la possibilità di fare un viaggio nel segno dell’avventura, ma allo stesso tempo, rimanendo lungo i circuiti turistici, può essere girato in tutta comodità.

Generalmente i gestori dei campi tendati nel deserto offrono il servizio di navetta, solitamente con incontro nel villagio di Al-Wasil, se non si dispone di un SUV 4×4 e sullo Jebel Sham ci si arriva anche attraverso una comoda strada asfaltata che passa per Nizwa, evitando così sterrati e guadi, al contrario di come abbiamo fatto noi.

Organizzare un viaggio in Oman
Oman

Secondo te è fattibile partire al mattino presto da Sur e fare in macchina tutta la costa fino a Shannah per poi andare ad Al-Wasil tramite la strada che taglia in due il deserto e passa per Sanaw? Le strade che ti ho indicato sono asfaltate? Riesco in 7 ore? Ha senso dal punto di vista del paesaggio, dei paesini che incontro lungo la strada e per vedere il contrasto tra le dune del deserto e il mare?

Questa è la domanda che mi viene posta più frequentemente, probabilmente perché con il mio racconto sulla scorciatoia nel deserto vi ho spaventati un po’.

Innanzitutto, la strada costiera da Sur a Shannan – specie da Al Ashkhara in poi – è spettacolare, così come la zona attorno a Shannan, ed è in ottime condizioni: sono quasi 300 chilometri di autostrada dritta con un manto molto buono. Non percorrerla fino alla riserva di Al-Wusta è il torto più grande che potete fare a voi stessi.

Organizzare un viaggio in Oman

Per risalire a nord, in base al programma iniziale di questo lettore, si deve prendere la 32: è una strada asfaltata ad una sola corsia – se ricordo bene – in buone condizioni ma oltre a qualche cammello e villaggi in lontananza non si incontra nient’altro. L’ultimo tratto fino a Al-Wasil (la linea dritta a destra della 32 evidenziata in giallo) è uno sterrato che noi abbiamo percorso in un’ora e mezza: segue praticamente il tracciato di una pipeline nel pieno del deserto. Sinceramente da Google Maps non mi è stato subito chiaro di che tipo di strada si trattasse: il tracciato è visibilissimo ma bisogna guidare con cautela perché, se disgraziatamente succede qualcosa, si è completamente da soli. Se ricordo bene, non c’è nemmeno il segnale telefonico.

L’alternativa è quella di proseguire lungo la 27: si allungano i chilometri ma il tempo di percorrenza è praticamente lo stesso.

Detto ciò, la mia risposta alla domanda è: non ne vale la pena, specie se non abbiamo il tempo per gestire eventuali imprevisti. Meglio ripercorrere a ritroso la strada costiera, prendersi del tempo per fermarsi ad Al Wusta e nei dintorni di Shannah e godersi una delle zone più belle di tutto l’Oman.

Organizzare un viaggio in Oman

Posso fidarmi di Google Maps nel disegnare l’itinerario?

E’ lo strumento che io uso per tutti miei viaggi on the road ma per quanto riguarda l’Oman, in alcuni casi, ho notato che “la fa facile” – nel senso che propone strade che in realtà sono sterrati al cardiopalma o semplici piste nel deserto – e i tempi di percorrenza reali sono più lunghi di quelli che calcola.

Perciò, Google Maps va bene per un disegno iniziale dell’itinerario, consiglio anche l’App da utilizzare offline sul cellulare come navigatore, ma è meglio tenersi larghi con i tempi.

Inoltre, è bene acquistare una mappa dettagliata o uno stradario aggiornati – in Oman gli investimenti nelle infrastrutture sono così corposi che da un anno all’altro la mappa autostradale può essere completamente stravolta – non appena si arriva in aeroporto ed essere disposti a riprogrammare il tragitto in base a quello.

Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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