Lago di Paola, tra storia e natura

Mettete insieme un gruppo di amici e la voglia di scoprire qualcosa di unico non lontano da casa, immaginate un contesto naturalistico bello da togliere il fiato e aggiungete un pizzico di avventura: il risultato di questa miscela è un’escursione in canoa lungo il Lago di Paola, con annessa visita alla Villa di Domiziano.

L’appuntamento è alle 9 con la nostra guida, Marco Mastroleo di Tell-Cat, direttamente sulla sponda dell’ex darsena del Lago di Paola.

L’aria è gradevolmente frizzante, il cielo coperto da fiocchi di nuvole che regalano dei riflessi argentanti alle acque placide del lago, in un gioco di chiaroscuri che rendono i due elementi perfettamente speculari.

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Ci sistemiamo all’interno delle canoe e dopo poche pagaiate siamo già al centro del lago.

L’occhio si perde davanti ad una distesa d’acqua blu, quasi immobile, fino ad intercettare la Torre Civica del Municipio di Sabaudia, oltre il lago e oltre la vegetazione, mentre il cielo si è ripulito da tutte le nuvole, lasciando la luce del sole, piena ma delicata, esaltare i colori della Natura, come se volesse mostrarci quest’ultima in tutta la sua perfezione.

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Alle nostre spalle lui, Sua Maestà il Circeo, il cui profilo mi ha fatto sempre pensare ad un coniglio a riposo, che domina sereno sui laghi e sul mare; un profilo che per me è sempre stato il simbolo della bellezza di questo territorio, che significa “casa”, attaccamento ad una terra, e che riesce sempre a togliermi il fiato per qualche secondo quando ne sono al cospetto.

Circeo dalla Canoa

Lago Paola

Raggiungiamo la sponda meridionale del lago e facciamo ingresso a quello che fu un luogo di culto per il corpo e per la mente per l’Imperatore Domiziano e i suoi ospiti, risalente al I sec. d.C. ed edificato sopra a preesistenti residenze costiere di probabile epoca repubblicana.

Villa Domiziana si trova all’interno della riserva naturale Rovine di Circe, in un area di circa 46 ettari, nel Parco Nazionale del Circeo, un parco che, nonostante sia il più piccolo d’Italia, ospita ben 5 ecosistemi e può vantare lo status del più antico a livello nazionale.

Marco Mastroleo

Mentre ci addentriamo nella Villa, le parole di Marco mi catapultano indietro nel tempo, a più di 2.000 anni fa: è facile vedere con l’immaginazione alcuni ospiti di Domiziano rientrare dalla pesca e trascinare la barca su per lo scivolo vicino al locale-caldaia, dal quale escono fiotti di vapore mentre il fuoco riscalda l’acqua per le vicine terme.

Più avanti, sotto al portico della palestra, c’è un gruppetto di ragazzi alle prese con esercizi di forza a reciproca dimostrazione di essere il migliore, mentre alcuni hanno già abbandonato la piazza per rigenerarsi con un percorso calidarium-tepidarium-frigidarium.

Villa di Domiziano

Portico

Poco più avanti c’è la forica, rivestita con 4 raffinati tipi di marmo diversi, probabilmente il luogo più frequentato dell’intera Villa. Nonostante la delicatezza del momento, non c’è motivo di sentirsi in imbarazzo a star li a guardare: alla latrina ci si va infatti anche per fare conversazione e, come raccontano le parole del Marziale, è un’occasione da sfruttare per strappare un invito a pranzo o una tappa obbligata per poi dedicarsi ad altro:

Vacerra in tutte quante le latrine ora stando in una, ora in altra, consuma l’ore e siede tutto il giorno. Egli ha una gran voglia di mangiare. Non quella di cacare.

Dopo aver goduto dei piaceri della tavola è bene fare un salto qui prima di dedicarsi, poi leggeri, ai piaceri dell’amore.

Forica_Villa di Domiziano

Sul lato sinistro della villa, in un angolo un po’ appartato, al di la di un gruppetto di enormi sughere abbracciate da prepotenti edere, cammino in silenzio per non arrecare disturbo: nella grande sala ad esedra, affacciata sul lago, ci sono tre persone che sono li a meditare, sedute lungo il colonnato, con lo sguardo rivolto all’infinito.

Chissà a cosa stanno pensando, mi chiedo.

Chissà cosa loro si stanno chiedendo. O forse sono solo in pace con se stessi e con il mondo; del resto, chi non lo sarebbe in un posto così?

Esedra di Villa Domiziana

Edera su sughera

Interno della Cisterna dell'Eco

Cisterne della Villa di Domiziano

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“L’iniziativa di fare visita guidata alla Villa di Domiziano via Lago in canoa nasce dalla nostra collaborazione con Saverio D’Ottavi che fornisce le canoe e ci ospita alla darsena.

L’obiettivo è sempre stato quello di associare un’attività coinvolgente e divertente ad una più culturale. La media delle persone che venivano alla Villa di Domiziano era di 60 anni d’età. Grazie alla canoa, siamo riusciti a coinvolgere anche un pubblico più giovane e a rendere l’attività veramente unica in quanto in bilico tra sport, natura ed archeologia.

Noi nasciamo come archeologi specializzati nella comunicazione dei beni culturali, per questo abbiamo iniziato organizzando cene culturali a tema, dal titolo Simposiando. Poi, anche su suggerimento dai nostri ospiti, abbiamo conseguito il patentino di guida turistica ed abbiamo cominciato con l’accompagnare in giro le stesse persone che partecipavano alle cene.

In ultimo, costruendo sinergie con altri operatori e conoscendo sempre più i pregi ed i limiti del nostro territorio, abbiamo deciso di organizzare e creare il sito www.passeggiando.info che permette a tutti di poter fare gruppo ed accedere a siti archeologici che altrimenti sarebbero aperti solo a gruppi preformati.”

Marco Mastroleo

La Villa può essere visitata anche accedendo da terra, ma credo che raggiungerla in canoa sia il modo migliore per ammirare a 360° questo splendido sito: è un’escursione adatta a tutte le età (io ho coinvolto anche i miei, i quali alla fine hanno preteso di pagaiare al posto nostro!) e si può scegliere dalla canoa singola al catamarano a 6 posti.

LE FOTO DELLA VILLA DI DOMIZIANO – DI PROPRIETA’ DELL’AUTRICE DEL BLOG – SONO STATE PUBBLICATE “SU CONCESSIONE DEL MiBACT – SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DEL LAZIO, ROMA”.

Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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