Fitzroy Island: quella volta che ho nuotato con gli squali

Una settimana da passare in riva al mare tra cocktail e creme solari non è proprio la mia vacanza ideale.

Non che mi dispiaccia farmi qualche tuffo in acque cristalline popolate da pesci tropicali, ma come si dice dalle mie parti, passati un paio di giorni di dolce far niente, sclero.

Nella programmazione del nostro viaggio in Australia, dopo circa tre settimane che avremmo passato da nomadi cambiando alloggio ogni giorno, ci è sembrato però cosa buona e giusta prevedere un moderato pit stop lungo la barriera corallina, o meglio, la grande barriera corallina, quantomeno per toglierci di dosso la polvere dell’outback e scoprire che sapore ha la canonica luna di miele due cuori e una capanna (a 5 stelle deluxe).

E così siamo finiti 4 giorni nell’unico resort di una minuscola isola del Pacifico a 45 minuti di traghetto da Cairns, Fitzroy Island.

Fitzroy Island è una minuscola oasi avvolta da una folta vegetazione pluviale e circondata da un anello di sabbia bianca.

All’arrivo quest’isola colpisce per le mille sfumature di blu del mare, per i pesci coloratissimi che nuotano a pochi metri dal bagnasciuga, per i grandi fiori rossi che spiccano tra il verde, per le palme e gli enormi massi che apparentemente chiudono il passo lungo la spiaggia.

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Fitzroy Island 5

Al tramonto il mare si infuoca e brilla dei riflessi del sole.

In quel momento le tartarughe si prendono gioco dei bagnanti facendo capolino dal pelo dell’acqua e sparendo subito dopo per riapparire qualche metro più in là: l’intera isola sembra fermarsi a contemplare in silenzio questo spettacolo quotidiano.

Fitzroy Island 3

Fitzroy Island 2

Fitzroy Island

Fitzroy Island 1

Nonostante non manchino le comodità, Fitzroy Island appare talmente selvaggia, spingendo qualcuno a sentirsi un po’ come in Cast Away ed aprire cocchi con i sassi per uno spuntino.

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Trascorsa la prima giornata a spaccare cocchi e passeggiare romanticamente al tramonto, decidiamo di prendere parte ad un’escursione in barca per fare snorkeling lungo la barriera corallina, perché  – diciamocelo – il timore di squali e cubo-meduse si azzera al pensiero che questa è la grande barriera corallina e se non fai snorkeling qui, dove vuoi andare a farlo?

Circa un paio d’ore di navigazione più tardi, raggiungiamo il punto in cui ci saremmo tuffati.

Mi guardo attorno: siamo in mezzo all’oceano, la terra ferma è un lontano ricordo, il vento è forte e di certo il mare non appare come una piscina naturale tipo Mar Rosso.

Mi chiedo quanto siano alte le probabilità di incontrare uno squalo, poi penso che se ci siamo fermati qui è proprio perché è sicuro.

Loro lo sanno.

Ho freddo. Ormai ho perso la cognizione delle stagioni. Non so più in che fase dell’anno siamo in questo punto esatto dell’emisfero, ma la temperatura mi suggerisce che l’estate qui non sia del tutto iniziata.

Gli entusiasti del diving sono già tutti in acqua e di tanto in tanto qualcuno riemerge per esternare l’entusiasmo di tale meraviglia sommersa.

Non posso farmi abbattere dal freddo: questa è la grande barriera corallina!

Mi butto e realizzo che la visibilità sott’acqua è minima: inizio ad nuotare verso il punto più vicino del reef, l’unica parte che non sia avvolta del blu più profondo. Fortunatamente ho il vento a favore e dopo qualche bracciata mi ritrovo a fluttuare sopra ad uno degli spettacoli più belli della natura.

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Le orecchie iniziano a farmi subito male e la muta sembra non fare alcuna differenza, ma ciò che ho davanti mi ripaga di ogni cosa. Sono entusiasta: non mi sembra vero, sto facendo snorkeling nel mezzo della grande barriera corallina australiana!

Mentre il mio sguardo si perde  tra anemoni e pesci fluorescenti, la mia attenzione viene richiamata dal suono di un fischietto: alzo la testa e vedo qualcuno sulla barca agitare le braccia in aria per richiamare l’attenzione. Mi guardo attorno e non vedo nessun altro in mare.

C’è solo Mister dietro di me.

“Ho troppo freddo. Rientriamo!” gli ordino mentre inizio a nuotare verso la barca come una forsennata.

E’ uno squalo, penso. Lo sanno tutti che qui ci sono gli squali, cazzo.

La barca mi sembra sempre più lontana. La tentazione di sputare fuori il boccaglio per respirare con la bocca a pieni polmoni è forte ma so che sarebbe una cavolata. Lo trattengo quindi con i denti mentre le onde sembrano divertirsi ad esplodermi in faccia.

Non lo farei mai il bagno in Australia, le parole di una mia amica mi riecheggiano nella testa.

Resistenza zero la mia.

Quando torno a casa mi iscrivo di nuovo in piscina! Giuro!

Nuoto più forte che posso. Contro il vento e contro le onde.

Finalmente raggiungo la pedana della barca, provo a tirarmi su – esausta – e mi ritrovo più pesante di almeno 10 chili, mentre la mia muta lascia andare litri di acqua marina.

Mi siedo, tiro su sospiro di sollievo e un secondo dopo piego le ginocchia di scatto per togliere i piedi dall’acqua, rivivendo nella mia testa la scena di uno dei quei film horror da quattro soldi in cui il coprotagonista muore proprio nel momento in cui pensava di averla scampata.

Guardo Mister e lui mi sorride sereno. Mi guardo attorno e vedo che c’è ancora gente in acqua che non sgomita per salire.

Tolgo la muta, mi avvolgo in un asciugamano e mi siedo al sole per scaldarmi.

Fitzroy Island riappare all’orizzonte.

Bellissima giornata, no? chiedo a Mister. Lui annuisce. Ma poi perché il capitano ha iniziato a fischiare?

Due persone si erano allontanate troppo.

Ovvio.

Lo squalo lo vedrò dopo qualche giorno, durante un temporale, all’acquario di Sydney.

Su Fitzroy Island è possibile trascorrere anche una sola giornata, rientrando a Cairns con l’ultimo traghetto della sera. Sull’isola esiste un’unica struttura ricettiva che offre però la possibilità di scegliere il tipo di sistemazione che si preferisce, dalla tenda alla suite.

Nudey Beach è la seconda spiaggia dell’isola raggiungibile a piedi, seguendo un percorso leggermente impegnativo che si snoda tra rocce ed alberi. Se siete alla ricerca del paradiso in Terra con acque cristalline, palme e sabbia bianchissima qui lo troverete. Inoltre è possibile fare snorkeling lungo la riva: ad un paio di metri troverete già coralli, pesci di tutti i tipi e tartarughe. Nonostante il nome, è obbligatorio indossare il costume; consigliate le scarpette da mare, così come leggere il cartello prima della spiaggia che indica il periodo sconsigliato per la balneazione senza muta per la presenza di cubo-meduse. Non fate come noi, che ce ne siamo accorti al ritorno, beccandolo in pieno..

Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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11 thoughts on “Fitzroy Island: quella volta che ho nuotato con gli squali

    1. Siamo due impavide, eh? Bella la barriera australiana, ma preferisco fare snorkeling nelle più tranquille acque del Mar Rosso 🙂

    1. Anch’io l’ho vista in quel momento ma fortunatamente la mia immaginazione corre più veloce di uno squalo affamato!

  1. Anch’io l’ho fatto il bagno con gli squali, in Polinesia. Ok che non sono grandi come gli squali australiani ma…. un braccino te lo staccherebbero comunque. 😀 Non lo farò mai più in ogni caso: è bello vederteli passare davanti i primi 5 secondi; al sesto ti chiedi cosa ci state facendo tu e lui nello stesso quadratino di mare (dato che l’oceano è così grande). Al settimo ti ravvedi e nuoti verso la barca e all’ottavo hai già l’asciugamano intorno alle chiappe, contenta di averle salvate. #cosedaviaggiodinozze

    1. Ma nel mio caso lo squalo nemmeno c’era: il mio self control mi ha fatto pensare subito a quello e risalire in barca di corsa! #chiamatemibraveheart

  2. Mi hai fatto salire l’ansia!!!! Già ti vedevo mentre all’ultimo venivi salvata dall’attacco di uno squalo!!
    ahahah per fortuna invece è andato tutto bene ed erano solo due avventurieri…ma io dico, non potevano inventrasi due segnali diversi per richiamare e per gli squali??!!

    1. In realtà non so se ci sia un segnale specifico per l’avvistamento degli squali, ma sono certa che qualunque cosa avesse suonato mentre ero in mare sarei risalita in barca all’instante 🙂


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