2016 caffè senza zucchero

Ci risiamo.

E’ arrivato quel periodo i cui mi ritrovo a casa, quella con la c maiuscola, quella in cui – al momento dell’acquisto – pensavo avrei passato molti anni ancora. Di anni in effetti da quel giorno ne sono passati ben 10 e degli 8 in cui ci ho vissuto in pianta stabile ne ha viste di vite entrare ed uscire, andare per poi tornare, e tante altre rimanere.

E’ arrivato quel momento dell’anno in cui il ritorno non è solo sinonimo di spostamento fisico, ma un volo mentale a ritroso nel tentativo, a volte vano, di riappropriarsi di quelle vecchie abitudini quotidiane dalle quali forse si è anche un po’ fuggiti attraverso l’espatrio ma, dalle quali si torna spinti da una vena di nostalgia, che proprio l’espatrio inevitabilmente porta con sé.

A poche ore dallo strappare l’ultimo foglio del calendario, mi ritrovo a lasciare andare questo 2016 con un carico di ottimismo e positività come risposta ad un anno che lascia un po’ di amaro in bocca, mi ha messo alla prova a volte duramente e in un paio di occasioni mi ha mollato un ceffone lasciandomi le cinque dita stampate sulla faccia.

Ma i nuovi inizi – anche quelli dettati semplicemente dal susseguirsi di date e stagioni – sono un buon pretesto per fare un recap, tenere quello che di buono c’è stato e caricarsi di nuova luce.

E tra quello che di eccezionalmente buono mi ha regalato questo 2016 ci siete sicuramente voi, che sempre più numerosi vi interessate alle mie storie e mi scrivete in privato – siete davvero la mia soddisfazione più grande – e poi i tanti viaggi, linfa vitale per me e per questo blog.

Gennaio

Faccio in tempo a sistemare le derrate alimentari made in Italy che con noi hanno percorso quasi 1000 chilometri [perché si sa, per quanto tu te la possa cavare in cucina e il paese che ti ospita ti offre una vasta gamma di prodotti italici, per i tuoi genitori corri sempre il rischio di patire la fame e salutarli senza che ti abbiano riempito il cofano con cosciotti di prosciutto, chili di pasta e la lasagna già pronta da mangiare all’arrivo – perché altrimenti quando arrivate cosa mangiate?! – potrebbe essere presa come una delle peggiori offese] che la valigia è di nuova pronta, ma stavolta con abiti leggeri, nonostante non poche paranoie in fatto di abbigliamento: Dubai mi aspetta.

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Sul blog, invece, vi racconto di quella fighissima città che è Cairns e di quella volta che sono saltata fuori dall’acqua di corsa convinta di essere inseguita da uno squalo.

Febbraio

Finalmente arriva il momento di scartare il regalo di Natale che io e Mister ci siamo fatti per Natale: a meno di un mese di distanza, si va di nuovo nella penisola arabica, ma stavolta in Oman, per un road trip che non lascerà alcun dubbio sul perché Elisabetta ci abbia lasciato un bel pezzo di cuore.

E ora insieme al suo, c’è anche il mio a fargli compagnia.

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Prima di iniziare a raccontarvi di avventure nel deserto e dell’ospitalità più genuina che io abbia mai incontrato, sul blog vi parlo del lato più alternativo di Ginevra, ovvero dei bellissimi murales che si incontrano in alcune zone dalla città e di una delle capitali europee più particolari, Reykjavík, e di alcune curiosità islandesi.

Marzo

Cosa fanno 4 espatriati italiani impossibilitati a tornare a casa per la Santa Pasqua?

Ovviamente cercano la città più vicina con la miglior cultura gastronomica e per chi vive a Ginevra, è altrettanto ovvio, finire in uno dei tanti bouchon di Lione a saziarsi di quenelles de brochet e andouillette.

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Con una buona dose di colesterolo e trigliceridi nel sangue, scrivo di viaggi vecchissimi e nuovissimi, ovvero di quando giravo per l’Italia in camper esibendomi come ballerina di sera e di Oman, tra itinerari, budget e giri di taxi.

Aprile

Il fratellone fa cifra tonda e allora mi ritaglio una settimana per tornare a casa in Italia e passare un po’ di tempo in famiglia.

Maggio

Parigi, mon amour.

L’avevo sempre lasciata da parte, snobbata e mai considerata seriamente, poi è arrivato il momento di andarci e, voila, Parigi mi ha stregato, nonostante qualche pranzo andato di traverso.

Mentre trascorro qualche giorno in Italia per rivedere dopo 13 anni mia cugina Victoria, che dal Canada arriva nel Belpaese per scoprirne le bellezze zaino in spalla, sul blog continuo a scrivere di Oman e di forti, metto a confronto super-bellezze americane e mi lascio andare a post più introspettivi condividendo con voi le personalissime lezioni di vita che il viaggiare mi ha impartito.

Giugno

E’ tempo di musica, di coriandoli colorati e giochi di luci: si avvera un sogno, quello di ascoltare i Coldplay dal vivo e Zurigo me ne da l’occasione.

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Ne esce fuori un weekend strepitoso, grazie anche all’incontro con Rossella, del quale non vedevo l’ora di parlarvi.

Ma è anche il mese del mio compleanno e qualche giorno prima, un giovedì mattina, sul tavolo della colazione trovo un biglietto per me: giusto il tempo di un caffè e mi ritrovo su un aereo diretto in Scozia.

Luglio

Ancora una volta un concerto mi fa volare, stavolta a Napoli: David Gilmour continua a scrivere la storia della musica a Pompei e l’antico anfiteatro si accende di magia.

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Tra una sfogliatella e un babà, dispenso consigli su dove mangiare a Ginevra senza dover spendere un capitale e su come bruciare tutte le calorie in una delle escursioni da fare in Oman.

Agosto

Da qualche mese ho iniziato un percorso che sta mettendo a dura prova nervi e fisico.

Ovaio micropolicistico e cicli anovulatori è la diagnosi: niente di preoccupante, giusto quel tanto che impedisce alla natura di fare il suo corso. Nella mia mente trovano spazio solo i sensi di colpa nei confronti di chi mi ha scelto come compagna di vita e i ritmi vengono scadenzati da iniezioni e visite mediche.

A volte perdo completamente razionalità e lucidità, focalizzandomi esclusivamente sul fallimento e dimenticando di quanto sia comunque bella e piena la mia vita. Metto definitivamente da parte l’idea di partire per il consueto viaggione di fine estate, anche se programmare un lungo viaggio e partire è ciò che più mi farebbe stare bene.

Agosto ha, quindi, il sapore delle crepe di Yvoire, i colori delle casette affacciate sui canali di Annecy e l’adrenalina di ponti sospesi nel cuore di una Svizzera da cartolina.

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Intanto vi presento una mia cara amica per la quale viaggiare è sinonimo di passione e lavoro e vi parlo un po’ del dietro le quinte del blog: le regole che mi sono imposta nel lavorare da casa (per evitare di impazzire) e il mio strumento di SMM preferito.

Settembre

Arriva settembre con tutta la sua dolcezza dell’aria tiepida di fine estate e tante belle giornate di sole.

Nel frattempo dalla Penisola continuano ad alternarsi parenti in visita: una fonduta a Gruyères, una passeggiata lungolago nei pressi di Evian e la vista dalle terrazze di Lavaux mi sembrano un ottimo modo per intrattenere i miei ospiti.

Ottobre

Lione mi accoglie per la seconda volta per il tempo di qualche cena in compagnia di alcuni amici conosciuti qualche mese prima a Dubai e, ancora una volta, questa città soddisfa appieno il mio palato.

Ma continuo comunque a provare ristoranti in compagnia della dolcissima Veronica, con la quale abbiamo deciso di non dar peso alla bilancia per poter consigliarvi i migliori ristoranti low-cost di Ginevra e visitiamo musei nel tentativo di bruciare calorie.

Novembre

A metà mese arrivo a Vienna e mi fermo una settimana: la città mi conquista, non solo perché si presenta vestita a festa, ma ció che mi rende felicissima – dopo mesi di chiacchierate su whatsapp con quelle del sabato sere, alias Roberta S. ed Elisabetta – è l’incontro con Roberta.

Un paio di settimane prima, un incontro di lavoro ci aveva portato me e mio marito a Bracknell, presentandoci così un ottimo pretesto per rimanere l’intero weekend in Inghilterra.

Inizialmente l’idea di rinunciare a Londra, alla sua energia, ai suoi mercati e ripercorrere le strade della mia vecchia vita londinese mi tormentava ma alla fine i giorni passati nei Cotsworlds si sono rivelati la miglior scelta in assoluto.

Ed è stata proprio la campagna inglese, il suono di una lingua che adoro e un’atmosfera very british che sa scaldarmi il cuore a restituirmi la mia identità, mi ha aiutato a riordinare le idee nei cassetti delle priorità, mi ha ridato un equilibrio e la consapevolezza di essere una persona completa, con una vita piena ed intensa, e, soprattutto, una persona molto fortunata.

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E proprio nel tentativo di ridimensionare e demonizzare il tutto – perché spesso, oltre al senso di colpa, si aggiunge una certa omertà spontanea ed indotta su un argomento – quello dell’infertilità – che sembra meglio non toccare – ho deciso di aprire questa piccola parentesi, nonostante la mia tendenza a non fondere troppo la vita reale con quella on-line.

In fin dei conti, se siete qui é per leggere soprattutto di viaggi ed è così deve essere.

Dicembre

Arriva l’ultimo mese del calendario e questo 2016, che avrebbe dovuto chiudersi senza il grande viaggio di fine estate, realizza un sogno sul quale ad ottobre, in tempi assolutamente non sospetti, ero tornata a fantasticare: volo in Sudafrica per una quindicina di giorni – 6 dei quali a Johannesburg per lavoro – nulla a confronto al tempo necessario per visitare decentemente questo Paese meraviglioso, ma sufficienti per lasciarci irrimediabilmente un altro pezzo di cuore.

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Saluto questo 2016 senza remore, anzi, lo ringrazio per tutto quello che mi ha dato, ma sono anche convinta che quello che sta per arrivare, nonostante una combinazione numerica poco fortunata, sarà un anno migliore.

Lo sarà per me e lo sarà per voi.

Ne sono convinta.

Auguri di cuore. 

 

Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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6 thoughts on “2016 caffè senza zucchero

  1. Ciao Francesca ❤
    Mi è piaciuto molto leggere questo post, perché molte cose le ricordavo e mi è sembrato di aver viaggiato davvero con te.
    Ora capisco perché scrivi che il 2016 ti “ha mollato un ceffone” e non posso che augurarti il meglio per questo 2017 ormai iniziato: tanti viaggi, ma soprattutto tanti motivi per i quali essere felice.
    Un abbraccio, a presto ❤

    1. Grazie Martina! Voglio pensare che questo 2017 sia più “leggero” anche se sul lato viaggi non ho assolutamente nulla di recriminare! A te auguro un anno pienissimo di soddisfazioni: sono sicura che spiccherai il volo!

  2. Cara Francesca, come ti capisco quando parli della campagna inglese… Hai fatto dei viaggi bellissimi e ti auguro un anno pieno, intenso, ricco di scoperte… che spesso non arrivano solo andando lontano, ma ritrovando un’armonia con se stessi, magari tornando in posti a noi cari. Un abbraccio!

    1. Un abbraccio anche a te Ilenia e un augurio di un meraviglio 2017! p.s. e comunque è proprio vero, a volte basta allontanarsi di qualche passo o, semplicemente, tornare..

    1. Grazie Eli, auguro lo stesso a te! p.s. un bel regalo per il 2017 sarebbe incontrarti, magari in Oman! chissà, io incrocio le dita 😉


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